E' morto Maurizio Pollini

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    Pollini



    Si è spento all’età di 82 anni Maurizio Pollini, pianista e direttore d’orchestra tra i più grandi interpreti di musica classica al mondo. Malato da tempo, il musicista aveva cancellato gli ultimi concerti. Pollini era famoso per le sue esecuzioni di Beethoven, Debussy e Chopin. Come già avvenuto per Carla Fracci, la camera ardente si terrà alla Scala, teatro a cui Pollini era molto legato e che oggi ha dedicato al maestro un lungo comunicato pubblicato sul sito.

    “Il Teatro alla Scala piange la scomparsa di Maurizio Pollini- si legge nella nota-uno dei grandi musicisti del nostro tempo e un riferimento fondamentale nella vita artistica del teatro per oltre cinquanta anni. Il Sovrintendente Dominique Meyer, il Direttore Musicale Riccardo Chailly, i professori dell’orchestra e i lavoratori scaligeri sono accanto alla moglie Marilisa, al figlio Daniele e a tutta la famiglia.


    Allievo di Carlo Lonati e Carlo Vidusso, protagonista assoluto della scena concertistica internazionale fin dalla vittoria, diciottenne, al concorso Chopin di Varsavia nel 1960, Pollini è stato un interprete capace di rivoluzionare la percezione di autori come Chopin, Debussy e lo stesso Beethoven e promuovere con infaticabile dedizione l’ascolto delle avanguardie storiche, sopra a tutti Schönberg, e della musica d’oggi. Accanto alla sua grandezza di strumentista resta fondamentale la sua testimonianza sul ruolo stesso della musica, intesa come componente essenziale della cultura e della vita civile e come strumento di trasformazione della società.


    Dal debutto l’11 ottobre 1958 all’ultimo recital il 13 febbraio 2023 Pollini ha suonato alla Scala 168 volte, cui si aggiungono gli incontri con gli studenti e le partecipazioni a giurie e convegni. Dopo i primi concerti diretti da Thomas Schippers e Sergiu Celibidache, con la serata del 23 ottobre 1969 prende avvio la collaborazione con Claudio Abbado, destinata a segnare la storia dell’interpretazione ma anche la storia culturale della città di Milano. Il comune impegno per allargare il repertorio, in particolare alla seconda scuola di Vienna e alla nuova musica si coniuga ad un eguale impegno ad allargare le platee in linea con l’impostazione di Paolo Grassi che in quegli anni sviluppava nuove politiche per coinvolgere tutta la città nelle attività del Teatro. Fondamentali anche le collaborazioni con Riccardo Muti e poi con Daniel Barenboim e Riccardo Chailly, ma nel corso dei decenni si ricordano anche concerti con Carlo Maria Giulini Pierre Boulez e Zubin Mehta. Al rapporto costruito negli anni con i musicisti scaligeri, sia in veste di Orchestra della Scala sia soprattutto in veste di Filarmonica, si aggiungono le apparizioni con grandi orchestre come i Wiener Philharmoniker (con Abbado) e il Gewandhausorchester di Lipsia (con Chailly) e numerose compagini dedicate alla musica d’oggi, in particolare nei “Cicli Pollini” promossi da Stéphane Lissner: l’Ensemble Intercontemporain, il Klangforum Wien, la Musikfabrik Köln, l’Experimentalstudio SWR. Nel campo della musica da camera lo ricordiamo in particolare accanto a Salvatore Accardo, Toby Hoffmann, Margaret Batjer e Rocco Filippini. Ma al centro dell’ininterrotta presenza scaligera di Maurizio Pollini ci sono soprattutto i recital: dallo storico ciclo con le 32 sonate di Beethoven nel 1995 al sempre attesissimo concerto annuale in cui ricorrevano le stelle fisse del suo universo musicale: oltre ad alcune occasioni bachiane, Beethoven, Brahms, Chopin, Debussy, Schönberg, e Nono. Lo aspettavamo di nuovo il prossimo 20 ottobre”.

    FONTE

    Sono così incasinato con il lavoro che non me ne ero neanche accorto della notizia.

    Non tra i miei pianisti preferiti, l'ho sempre trovato un po' freddino per i miei gusti, ma tecnicamente un mostro, alcune registrazioni memorabili... vedi gli studi di Chopin, vedi la Fantasia Wenderer di Schubert.

    Credo l'unico italiano ad avere vinto il Concorso Chopin, così a memoria.

    Da ascoltare e tramandare ai posteri (anche se non c'è speranza a mio avviso)


    Studi Op. 10 e Op. 25 Chopin


    Schubert Wanderer Fantasie
    5:24 l'unico che riesce a fare questo passaggio con tale facilità e come scritto sullo spartito. AMEN!


    da 17:17 in poi ADDIO

    Edited by @iE @iE - 27/3/2024, 20:49
     
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    R.I.P. anche se non lo conoscevo
     
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    :(

    Un grandissimo anche se ammetto che non era forse il primo che mi sarebbe venuto in mente pensando a grandi pianisti

    CITAZIONE
    l'ho sempre trovato un po' freddino per i miei gusti, ma tecnicamente un mostro,


    allora con tutti questi musicisti orientali tecnicamente e formalmente perfetti ma freddi come il ghiaccio ti deprimerai :D
     
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    CITAZIONE (**AlenA** @ 29/3/2024, 00:20) 
    :(

    Un grandissimo anche se ammetto che non era forse il primo che mi sarebbe venuto in mente pensando a grandi pianisti

    vabbè non è tra i miei preferiti però i suoi meriti li ha. E' pure italiano, l'unico ad aver vinto il Concorso Chopin, tra i grandi pianisti italiani va sicuramente ricordato, insieme a Arturo Michelangeli, Sergio Fiorentino, Maria Tipo, Aldo Ciccolini, Maurizio Zana, Paola Bruni, Laura De Fusco, Enrico Pace... alcuni di questi tra l'altro sconosciuti perchè si sono dati all'insegnamento. La scuola napoletana era tra le migliori.


    CITAZIONE
    allora con tutti questi musicisti orientali tecnicamente e formalmente perfetti ma freddi come il ghiaccio ti deprimerai :D

    Sì infatti, anche se qualcuno un po' interessante c'è, ma i pianisti viventi che mi piacciono veramente li conto ormai sulla punta delle dita. C'è anche da dire che non è che non mi metto alla ricerca di altri ascolti così tanto quindi magari mi perdo qualcuno.

    Elisso Virsaladze e Martha Argerich in primis anche se ormai cominciano ad essere vecchiotte, ma sono sempre meglio di qualsiasi altro. Pletnev mi piaceva abbastanza, ma poi si è rincoglionito e suona qualsiasi cosa lenta solo per far vedere che pensa ad ogni nota.
    Boh sarà la scuola del passato, sarà che forse oggi si ascoltano tutti troppo tra di loro e si copiano tutti, un tempo con il solo spartito c'era più individualità.
     
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    13 августа 2013

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    Caro @iE @iE ti do ragione.
    Sulle nuove leve ormai faccio fatica a seguire e a rimanere aggiornata col lavoro, casa e due figli...
     
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4 replies since 26/3/2024, 22:49   169 views
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