"SETI" dei THE KOVENANT

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    Dio non ha mai ordinato a nessuno di essere stupido

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    Oh ma sapete che è figo?
    Il primo ascolto mi è sembrata una roba tipo Samael dei poveri menabelini. Però già al secondo ascolto ti entra in testa per non mollarti più.
    Gran disco e gran scoperta.
    Sarei curioso del parere di The Beach Strummer secondo me lui non avrebbe vie di mezzo: o lo schifa o lo adora
     
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    13 августа 2013

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    a me è piaciuto molto, anche se non è poi chissà quale capolavoro a livello musicale e come attitudine è abbastanza tamarro.
     
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    Tamarro, a tratti vergognosamente ruffiani eppure chissà perché o percome l'insieme funziona. Strano che nei vent'anni successivi non abbiano dato un seguito a questo lavoro, se ricordo bene venne anche apprezzato dalla critica.
    Forse scazzi di lineup? O troppi soldi tutti assieme?
     
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    Quando uscì mi fece andar letteralmente fuori di testa.
    Per tipo tre mesi lo ascoltai in loop. Poi chiaramente ne diradai gli ascolti ma è uno dei pochi dischi "non classici" che regolarmente riascoltavo almeno due o tre volte all'anno.
    Perché per me è un capolavoro, un disco che sfiora la perfezione e che ha ispirato un sacco di altri gruppi, almeno nei primi due o tre anni dall'uscita. E per me è invecchiato benissimo
     
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    Un disco storico che però pare troppo spesso dimenticato nel panorama metal. Una perfetta unione tra un certo modo di fare advanguard e un gothic metal elettronico. Il rischio di fare uno schifo era dietro l'angolo e invece ci ritroviamo un disco pazzesco, soprattutto nella prima parte.
    Per certi versi un disco dei suoi tempi cui stranamente il gruppo non ha saputo dare nessun seguito
    Le mie quattro:
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    King of Darkness

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    CITAZIONE (necronomicon @ 30/6/2012, 14:56) 
    Disco geniale, che ha ispirato decine di gruppi negli ultimi anni.
    Destinato a diventare una pietra miliare

    Scrissi questo quando il disco era ancora fresco e il sound proposto da loro venne ripreso da gruppi come i Deathstars e persino i Samael.
    Poi però non ci fu seguito, anche perché i nostri smisero di esibirsi dal vivo e di produrre dischi. Incredibile e inspiegabile. Anche perché L'ex Icon aveva dimostrato di saper scrivere grandi brani senza subire la pressione del tempo e delle scadenze.
    Peccato perché a parte un breve periodo avrebbero veramente potuto fare scuola. E invece ora ci becchiamo il deathcore o il djent.
     
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    Vado un po' controcorrente.
    Carino e poco più. Si tratta di un industrial metal molto soft, e no, la definizione cyber metal la rifiuto porcodio.
    Per me è invecchiato molto male.
     
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    Un disco stranissimo, lontano dai miei ascolti abituali, eppure non mi ha lasciato indifferente.
    Voce abbastanza estrema (ma in questo angolo di proposte abbiamo sentito di peggio :hihi: ) ma sound melodico eppure estremo allo stesso tempo.
    Si parla di cyber metal, una sorta di evoluzione o del black o dell'industrial, questo nno credo di averlo capito.
    Però bello, in fondo.
     
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    I nostalgici del tempo che fu li ricordano ancora nei loro inizi Sympho Black :D la loro virata "industrial cyber" con "Animatronic" non mi è dispiaciuta, sono sincera, anche se probabilmente è stata dettata più da ragioni di "money" che non per altro (all'epoca andava forte il sound industrialoide alla Marilyn Manson e infatti si ispirarono a certo look e pose mansoniane)
     
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    I am the black wizard

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    Cazzo, convinta di aver commentato.
    Fu il disco "programmatico" dei The Kovenant, dove da black sinfonico iniziarono a mischiare elettronica e sintetizzatori, fino a giungere a questo album che venne ben accolto ma forse pertò pure sfiga perché da allora più niente.
    In ogni caso ha dei suoni ed arrangiamenti bellissimi.
     
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    CITAZIONE (W la merda @ 20/5/2023, 16:37) 
    Vado un po' controcorrente.
    Carino e poco più. Si tratta di un industrial metal molto soft, e no, la definizione cyber metal la rifiuto porcodio.
    Per me è invecchiato molto male.

    Era meglio "Animatronic", secondo me.
     
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    Una roba assurda dove advanguarde, industrial e chitarroni thrash si mischiano amalgamati da molta elettronica.
    Poteva venir fuori una porcata e invece il disco funziona alla grande, incredibilmente.
    Ok che dietro ci sono dei musicisti pazzeschi però quante cagate ci siamo beccati negli anni dai grandi nomi? Ecco invece in questo caso no.
     
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    il problema di fondo è il "paragonare la virata elettronica" con "le origini sympho black" della band.
    è ovvio che se uno è un fan integralista della prima ora, storcerà il naso di fronte ad un cambio così radicale.

    Almeno la band (che penso ne fosse più che consapevole delle critiche e dei malumori che avrebbe attirato) per lo meno ha avuto l'onestà di mutare (parzialmente) il monicker (più che non per distaccarsi dal loro primo periodo, per differenziarsi dai Covenant, la storica band electro svedese)

    Una virata sull'"avantgarde indefinibile", chiamiamola così, l'hanno fatta anche gli Agathodaimon, e ovviamente io, che sono una fan "dei primi lavori", non è che abbia gradito moltissimo il radicale cambio di sound <_< per carità, il cd "più moderno e tecnologico" sarà anche un cd apprezzabile da chi ama certe sonorità futuristiche\elettroniche, ma se uno ricerca Black Metal sinfonico e melodico, trova poco o niente <_<
    Tra "Blacken the Angel" (1998) e "Serpent's embrace" (2004) c'è un divario assoluto <_< , e "il rinnegamento" delle loro origini si vedeva già ad occhio nudo, col cambio di monicker, copertina e persino look e pose della band nelle foto promozionali <_<
    per i The Kovenant è lo stesso discorso.

    Bravi e ascoltabilissimi nel loro nuovo corso, ma è difficile che i fans della prima ora possano "mettere sullo stesso piano" "In times before light" (1997) o "Nexus polaris" (1998) con "Animatronic" (1999) e SETI (2003)
    è come se fossero due band diverse <_<
     
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    John Lou
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    Io devo ancora ascoltarlo, mannaggia :(
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