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Auf der Maur è l'album di debutto della musicista canadese Melissa Auf der Maur, pubblicato il 2 febbraio 2004 dalla Capitol Records.
Tracce
Testi e musiche di Melissa Auf der Maur, eccetto dove diversamente specificato.
Lighting Is My Girl – 4:09
Followed the Waves – 4:48
Real a Lie – 4:22 (Auf der Maur, Durand)
Head Unbound – 3:58
Taste You (feat. M. Lanegan) – 4:39
Beast of Honor – 3:27
I'll Be Anything You Want – 2:57 (Auf der Maur, Homme)
My Foggy Notion – 4:48
Would If I Could – 3:40
Overpower Thee – 2:35 (Goss, Homme)
Skin Receiver – 3:35 (Durand)
I Need I Want I Will – 7:32 (Auf der Maur, Homme)
Taste You (vers. francese "Te Gôuter") – 3:50
Formazione
Melissa Auf der Maur – voce, basso, chitarra, chitarra baritona, chamberlin, tastiere
Brant Bjork – batteria
Steve Durand – chitarra, cori
Eric Erlandson – chitarra
Chris Goss – chitarra, piano, cori
Josh Homme – chitarra, batteria, cori
Nick Oliveri – basso, cori
James Iha – ebow, chitarra, cori
Mark Lanegan – voce
Paz Lenchantin – archi
Ana-Vale Lenchantin – archi
Kelli Scott – batteria
John Stanier – batteria
Fernando Vela – archi
Jeordie White – chitarra
Atom Willard – batteria
Jordon Zadorozny – chitarra, batteria. -
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A DO RA TO...
cd che mi piacque moltissimo (e il fatto che avessi una mezza cotta per la Melissona non c'entrava proprio, eh?).
Un bel disco di solido Rock, pregno dello zeitgeist di quegli anni (in bilico fra sonorità nostalgiche che strizzavano l'occhio al passato e chitarre roventi e furiose che imperversavano in quegli anni)...
Bello, me lo riascolto volentieri, grazie della segnalazione Boss. -
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Ricordo solo un'esibizione live abbastanza mediocre a boh, un concertone del 1° maggio?
Cmq ascolterò come sempre. -
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Lei è una gran fica, discreta musicista e cantante bravina ha però un ottimo songwriting.
Per sua sfiga rimarrà sempre la tizia che ha suonato negli Smashing anche se non ha mai inciso un singolo pezzo; ma almeno lei non è eroinomane.
Diciamo che un paio di brani in meno e il disco sarebbe venuto fuori meglio.. -
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“Auf Der Maur” è un piacevole disco di rock moderno, o almeno lo era nel 2004, che sembra un concentrato delle esperienze passate della musicista canadese. In “Lightning is my girl” o “Followed the waves” trovate echi chiarissimi delle Hole del periodo “Celebrity skin”: rock sospeso tra schitarrate e melodie pop. Alcune progressioni sembrano venire dritte dal bagaglio degli Smashing Pumpkins. Mentre in “I’ll be anything you want” si sente la mano degli amici Queens Of The Stone Age, fino quasi a sembrarne una versione al femminile.
Un buon disco d'esordio, anche se non è certo un capolavoro ma nessuno chiedeva questo.. -
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Disco carino ma un po' troppo pop per i miei gusti.
Il problema è che pop ma vuole scimmiottar eil rock. -
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Lei bella figa, per carità, na musicista mediocre e cantante normale.
La proposta musicale meh. Rock molto pop con ambizioni artistiche.
No. -
.Disco carino ma un po' troppo pop per i miei gusti.
Il problema è che pop ma vuole scimmiottar eil rockLei bella figa, per carità, na musicista mediocre e cantante normale.
La proposta musicale meh. Rock molto pop con ambizioni artistiche.
No
Rispondo qui a entrambi, perché il "problema" (se di problema vogliamo parlare) che ha questo disco è sostanzialmente uno: è invecchiato molto male ... mi spiego meglio.
Come scrivevo sopra, io ai tempi lo adoravo (e ancora mi piace parecchio), ma l'album risente moltissimo del fatto di essere ineludibilmente "figlio del suo tempo": ha esattamente il suono che ci si aspettava allora da un (discreto? bel?) disco di sano Rock, ma non ha una vera e propria personalità.
La cara Melissona (benedette siano le sue chilometrche gambe, che tante diotrie mi sono costate), ci ha infilato un po' di tutto, facendoci confluire tutte le sue precedenti esperienze e il mestiere della lista (peraltro stellare, gente, non si discute) di collaboratori, ma non ha una SUA voce.
Album coevi hanno un sound che certo, risente anch'esso dello Zeitgeist, ma che si fa comunque riconoscere (chi ha detto ad esempio "Songs for The deaf" dei QOTSA?), cosa che purtroppo a questo album difetta.
PER ME resta comunque un grande disco, però ... però effettivamente capisco le preplessità di Anubi95 e di emperor1986 , le cui critiche non sono affatto campate in aria
Edited by The Beach Strummer - 3/4/2023, 16:48. -
.CITAZIONE(benedette siano le sue chilometrche gambe, che tante diotrie mi sono costate)
gambe chilometriche spesso velate. -
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Dio non ha mai ordinato a nessuno di essere stupido
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Vi dirò, non sarà un lavoro originalissimo, ma non è malaccio.
Secondo me sconta due difetti: un'iperproduzione (ospiti, mille sovraincisioni, roba che toglie imemdiatezza) e le classiche due o tre canzoni di troppo.. -
.CITAZIONE(benedette siano le sue chilometrche gambe, che tante diotrie mi sono costate)
gambe chilometriche spesso velate
this, perdio, this...Vi dirò, non sarà un lavoro originalissimo, ma non è malaccio.
Ma no, infatti... è (e resta) un GRAN BEL DISCO ...Secondo me sconta due difetti: un'iperproduzione (ospiti, mille sovraincisioni, roba che toglie imemdiatezza) e le classiche due o tre canzoni di troppo.
Mah, sui troppi ospiti non sono d'accordissimo... Anche Songs for the deaf più che un album è un "who's who" del rock alternativo statunitense dell'epoca, eppure ha una sua coesione interna e una SUA voce, una sua anima (o forse, lì si sente fortissimo il peso dell'ego abnorme e ipertrofico del carovecchio buon Josh Homme)...
Più che iperproduzione, secondo me, il "difetto" di questo album è proprio l' "ingenuità" di un album d'esordio, che però è quasi una bozza, un blocco di appunti, un brogliaccio mal digerito e non del tutto assimilato e coeso...
#mytwocents, ovviamente (e adesso torno a riascoltarmelo ). -
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Non mi è dispiaciuto.
Forse a tratti non sembra molto a fuoco ma per essere un disco d'esordio non è male, soprattutto per un'artista navigata ma che non aveva mai avuto occasione di mettersi in discussione a livello di songwriting. -
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Non mi dispiace . -
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Il video me lo ricordavo
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